Villaggi minimi
Càmpora, Monte e Casima, adagiati sulla sponda destra della Valle di Muggio, erano un tempo insediamenti temporanei legati ai loro villaggi di rifermento, rispettivamente Caneggio, Bruzella e Cabbio. Durante il medioevo, in tutta Europa lo spazio abitato e coltivabile si estese, e molti insediamenti temporanei o sfruttati solo stagionalmente diventarono permanenti. Anche nei nostri tre villaggi i primi abitanti stabili si insediarono molto probabilmente tra il XII e il XIII secolo, attirati da una posizione vantaggiosa situata lungo il crinale discendente della montagna, sul promontorio generato da due vallette laterali. La linea di crinale è vantaggiosa in quanto la pendenza è più dolce e quindi favorevole, oltre che protetta dagli straripamenti dei corsi d’acqua.
Càmpora, piccolo nucleo compatto posto su un crinale ben esposto al sole, era fino a pochi anni fa frazione di Caneggio. Le due località di Caneggio e Campora sono poste alla stessa altezza, una in faccia all’altra sulle due rive della Breggia. Il collegamento era assicurato dal sentiero che scendeva al guado, al mulino, al ponte in pietra. Fino agli anni ’60 erano addirittura collegate con un filo a sbalzo che assicurava il trasporto del latte al caseificio sociale di Caneggio. Con la costruzione della strada carrozzabile anche gli abitanti di Campora hanno cominciato ad essere maggiormente attratti dalle attività che si sviluppavano nella pianura. Oggi il piccolo nucleo è a vocazione unicamente residenziale.
Monte è il villaggio situato alla quota più alta (678 m). L’insediamento è compatto, la disposizione delle costruzioni segue l’andamento delle curve di livello, sembra un’isola circondata com’è da antichi campi terrazzati e, più distante, dal fitto bosco. “Nel XVI secolo il comune di Bruzella si chiamava ancora: Monte-Bruzella. Si specifica dunque anche quella parte del comune posta al di qua della Breggia. La voce Monte deve intendersi […] nel significato di territorio destinato a pascolo collettivo (Montem compascuum); esso era pertanto probabilmente il pascolo comunale di Bruzella” (O. Camponovo,
Sulle strade regine del Mendrisiotto, Bellinzona, 1976, p. 459).
Posto a 618 m di altezza sulla sponda destra della Breggia,
Casima costituisce un altro bell’esempio di insediamento compatto ancora abbastanza ben mantenuto. “La separazione dalla parrocchia di Cabbio risale al 1788; la chiesa dell’Addolorata e di S. Carlo Borromeo è un edificio del XVIII-XIX sec., eretto su una costruzione precedente nota già nel 1619. Accanto alla coltura su ronchi di cereali e patate, alla produzione di legna e carbone per l’esportazione, vi erano nel passato cave di marmo e di scisto il cui sfruttamento cessò nella prima metà del XX sec. Tali risorse erano integrate dall’emigrazione periodica e, dal 1850, anche definitiva, verso l’America.“ (S. Bianchi, “Casima”,
Dizionario storico della Svizzera DSS). La popolazione di Casima ammontava nel 1850 a 169 unità; da allora è praticamente sempre diminuita fino a raggiungere nel 1980 le 43 unità. Anche in questo villaggio si è manifestata una cauta ripresa demografica: la popolazione si attesta ora attorno alle 60 unità.
Die kleinen Dörfer
Càmpora, Monte und Casima, die sich am rechten Ufer des Muggiotals befinden, waren einst saisonale Siedlungen, die mit ihren Bezugsdörfern Caneggio, Bruzella bzw. Cabbio verbunden waren. Im Laufe des Mittelalters dehnte sich der bewohnte und bewirtschaftete Raum in ganz Europa aus und viele vorübergehende oder nur saisonal genutzte Siedlungen wurden dauerhaft. Auch in unseren drei Dörfern siedelten sich die ersten ständigen Bewohner höchstwahrscheinlich zwischen dem 12. und 13. Jahrhundert an, angezogen von der günstigen Lage entlang des abfallenden Bergrückens, auf dem von zwei Seitentälern gebildeten Vorgebirge. Die Kammlinie ist vorteilhaft, da sie ein sanfteres und damit günstiges Gefälle aufweist und vor dem Überlaufen von Wasserläufen geschützt ist.
Càmpora, ein kleiner, kompakter Ort, der auf einem sonnenexponierten Bergrücken liegt, war bis vor wenigen Jahren ein Ortsteil von Caneggio. Die beiden Dörfer Caneggio und Campora liegen auf gleicher Höhe, einander gegenüber an den beiden Ufern des Flusses Breggia. Die Verbindung wurde durch den Weg hinunter zur Furt, zur Mühle und zur Steinbrücke gewährleistet. Bis in die 1960er Jahre waren sie sogar durch einen freitragenden Draht verbunden, der den Transport der Milch zur Gemeinschaftsmolkerei Caneggio sicherstellte. Mit dem Bau der Kutschenstrasse wurden auch die Einwohner von Campora immer mehr von den Aktivitäten in der Ebene angezogen. Heute ist das kleine Dorf ein reines Wohngebiet.
Monte ist das am höchsten gelegene Dorf (678 m). Die Siedlung ist kompakt, die Anordnung der Gebäude folgt dem Verlauf der Höhenlinien, sie wirkt wie eine Insel, umgeben von alten terrassenförmig angelegten Feldern und, etwas entfernt, von dichtem Wald. "Im 16. Jahrhundert hiess die Gemeinde Bruzella noch: Monte-Bruzella. Daher wurde auch der Teil des Gemeindegebiets diesseits des Flusses Breggia festgelegt. Der Dorfteil Monte muss [...] im Sinne eines Territoriums verstanden werden, das für die kollektive Weide bestimmt war (Montem compascuum); es handelte sich also wahrscheinlich um das gemeinschaftliche Weideland von Bruzella" (O. Camponovo, Sulle strade regine del Mendrisiotto, Bellinzona, 1976, S. 459).
Casima liegt auf einer Höhe von 618 m am rechten Ufer des Breggia und ist ein weiteres Beispiel für eine kompakte Siedlung, die noch recht gut erhalten ist. "Die Trennung von der Pfarrei Cabbio erfolgte schon 1788. Die der Schmerzensmutter und dem hl. Karl Borromäus geweihte Kirche entstand im 18.-19. Jahrhundert über einem 1619 erweitertem Vorgängerbau. Neben dem Getreide- und Kartoffelbau auf Terrassen sowie dem Export von Holz und Kohle wurden bis in die erste Hälfte des 20. Jahrhundert auch Marmor und Schiefer abgebaut. Zu diesen Einnahmen traten die Einkünfte der periodischen und nach 1850 der dauerhaften Auswanderung nach Amerika". (S. Bianchi, "Casima", Historisches Lexikon der Schweiz HLS). Die Einwohnerzahl von Casima belief sich 1850 auf 169 und ist seither praktisch ständig gesunken, bis auf 43 im Jahr 1980. Auch in diesem Dorf ist ein vorsichtiger demografischer Aufschwung zu verzeichnen: die Einwohnerzahl liegt heute bei etwa 60.