Gli oratori di San Vigilio e di Sant’Agata al Monte
"Gli oratori di San Vigilio e di Sant’Agata al Monte attestano della vitalità che contraddistingueva la vita del borgo di Rovio e della regione circostante nel Medioevo ma anche in tempi ben più antichi, come dimostrano i numerosi reperti archeologici databili all’Età del Bronzo e a quella romana riportati alla luce in più occasioni. Se la datazione della cappella di Sant’Agata resta incerta, anche in ragione delle diverse manomissioni subite nel corso dei secoli, alcune ancora in tempi piuttosto recenti, la cronologia del San Vigilio sembra ormai fissata alla prima metà dell’XI secolo. Non è escluso, tuttavia, che l’attuale struttura rimpiazzasse una costruzione più antica, come suggerirebbe la dedicazione a Vigilio (355–400/405), vescovo di Trento e figura di primo piano nella diffusione del cristianesimo all’indomani degli Editti di Milano e di Tessalonica. Entrambe le strutture, poste in altura, dominano il panorama circostante. Il San Vigilio si erge sulla collina a ovest del villaggio, mentre l’oratorio di Sant’Agata, sul monte omonimo a 940m di altitudine, sovrasta parte del Mendrisiotto e del Ceresio. In epoca altomedievale, d’altronde — quando Rovio faceva parte del territorio del Seprio — nei pressi della cappelletta di Sant’Agata sorgeva una struttura fortificata, forse una torre di vedetta, da cui era possibile scorgere gli altri osservatori militari in territorio sepriense. All’interno, l’aula unica, a capanna e coperta da un soffitto a capriate, si presenta oggi con tutte le pareti intonacate: la zona absidale è valorizzata da ornamenti aniconici di epoca recente.
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La chiesetta di San Vigilio, anche questa ad aula unica e chiusa a sud-est da un’abside semicircolare, si distingue invece per il gioco di spessori delle superfici murarie esterne. Sia quelle del corpo principale, sia quelle del cilindro absidale sono caratterizzate da lesene ad archetti binati e trinati. La facciata, al contrario, presenta tre specchiature risultanti da archetti trinati rampanti. Tali elementi servono a stabilizzare l’edificio, alleggerendo il paramento murario attraverso elementi dal forte impatto decorativo. Il presbiterio, leggermente rialzato, immette nell’abside interamente dipinta e occupata da una Maiestas Domini. Al centro della conca sta Cristo in una mandorla formata da un nastro a soffietto: siede su un trono senza dossale, veste una tunica color rosa antico coperta da un manto porpora. [...] I simboli degli Evangelisti circondano Cristo, spuntando dalla mandorla: a sinistra l’Angelo di Matteo e il Toro di Luca—solo parzialmente visibili, a destra l’Aquila di Giovanni e il Leone di Marco, martoriati da lacune. Tutti tengono il codex del proprio Vangelo. Dal punto di vista formale, le pitture murali di Rovio trovano i loro confronti migliori con le Maiestas Domini nell’abside della chiesa abbaziale di San Nicola a Piona, datata ai primi decenni del XIII secolo e nell’oratorio di Sant’Ambrogio a Camignolo, così come con i lacerti con il San Cristoforo nella navata del San Nicolao a Giornico. A Rovio, Piona, Camignolo e Giornico ritroviamo lo stesso linguaggio stilistico ruvido e schietto che crea figure pesantemente contornate e senza spessore."
I. Quadri, "Il Romanico ai piedi del Monte Generoso. Rovio, chiese di San Vigilio e di Sant’Agata", in Finestre sull'arte tra Valle di Muggio e Val Mara, MEVM, 2022, pp. 79-83
Die Oratorien von San Vigilio und Sant'Agata al Monte
Die Kirchen von San Vigilio und Sant'Agata al Monte zeugen von der Lebendigkeit, die das Dorf Rovio und die umliegende Region im Mittelalter, aber auch in viel früherer Zeit geprägt haben. Dies belegen die zahlreichen archäologischen Funde aus der Bronzezeit und der römischen Epoche, die bei verschiedenen Gelegenheiten ans Licht gebracht wurden. Auch wenn die Datierung der Kapelle Sant'Agata wegen der verschiedenen Eingriffe, die sie im Laufe der Jahrhunderte, zum Teil noch in jüngerer Zeit, erfahren hat, unsicher bleibt, scheint San Vigilio aus der ersten Hälfte des 11. Jahrhunderts zu stammen. Es ist jedoch nicht ausgeschlossen, dass das heutige Bauwerk einen älteren Bau ersetzt hat. Die Widmung an Vigilius (355-400/405), Bischof von Trient, eine führende Persönlichkeit bei der Verbreitung des Christentums nach den Edikten von Mailand und Thessaloniki, lässt dies vermuten. Beide Bauwerke befinden sich auf einer Anhöhe und dominieren die umliegende Landschaft. Das San Vigilio steht auf dem Hügel westlich des Dorfes, während die Kirche Sant'Agata auf dem gleichnamigen Berg in 940 Metern Höhe einen Teil des Mendrisiotto und Ceresio überragt. Im frühen Mittelalter - als Rovio zum Seprio-Territorium gehörte - stand in der Nähe der Kapelle von Sant'Agata ein befestigtes Bauwerk, vielleicht ein Aussichtsturm, von dem aus man die anderen militärischen Observatorien im Seprio-Territorium sehen konnte. Im Inneren des einzigen Saals mit Giebel und Fachwerkdecke sind heute alle Wände verputzt: der Apsisbereich wird durch anikonische Ornamente aus jüngerer Zeit bereichert.
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Die kleine Kirche San Vigilio, die ebenfalls aus einem einzigen Saal besteht und im Südosten durch eine halbrunde Apsis abgeschlossen wird, fällt durch das Wechselspiel der Dicken der Aussenwandflächen auf. Sowohl die des Hauptkörpers als auch die des Apsidenzylinders sind durch Lisenen mit Doppel- und Dreifachbögen versehen. Die Fassade hingegen hat drei Spiegel, die sich aus aufsteigenden trinitarischen Bögen ergeben. Diese Elemente dienen der Stabilisierung des Gebäudes und hellen die Wandfläche durch Elemente mit starker dekorativer Wirkung auf. Das leicht erhöhte Presbyterium führt in die Apsis, die vollständig bemalt ist und von einer Maiestas Domini eingenommen wird. In der Mitte des Beckens steht Christus in einer Mandel: Er sitzt auf einem Thron ohne Rückenlehne und trägt eine altrosa Tunika, die von einem violetten Mantel bedeckt ist. [...] Die Symbole der Evangelisten umgeben Christus und ragen aus der Mandel heraus: links der Engel des Matthäus und der Stier des Lukas - nur teilweise sichtbar, rechts der Adler des Johannes und der Löwe des Markus, die durch Lücken beeinträchtigt sind. Alle halten den Kodex ihres Evangeliums. In formaler Hinsicht lassen sich die Wandmalereien in Rovio am besten mit den Maiestas Domini in der Apsis der Abteikirche San Nicola in Piona, die auf die ersten Jahrzehnte des 13. Jahrhunderts datiert werden, und in der Kirche von Sant'Ambrogio in Camignolo sowie mit den Fragmenten mit dem Heiligen Christophorus im Kirchenschiff von San Nicolao in Giornico vergleichen. In Rovio, Piona, Camignolo und Giornico finden wir dieselbe raue und stumpfe Formensprache, die stark umrissene Figuren ohne Tiefe schafft.
I. Quadri, "Il Romanico ai piedi del Monte Generoso. Rovio, chiese di San Vigilio e di Sant’Agata", in Finestre sull'arte tra Valle di Muggio e Val Mara, MEVM, 2022, S. 79-83